– Imenotteri Pteromalidi per il controllo di Musca domestica: considerazioni sui dati rilevati in ambiente zootecnico e in laboratorio

TITOLO – Imenotteri Pteromalidi per il controllo di Musca domestica: considerazioni sui dati rilevati in ambiente zootecnico e in laboratorio

Le mosche rappresentano un notevole fattore di stress per gli animali da allevamento, determinando cali di produzione e agendo come vettori di patogeni. In questo lavoro sono stati confrontati i risultati di prove di campo e di laboratorio, per evidenziare l’influenza dell’umidità del substrato e della temperatura sull’attività degli Imenotteri Pteromalidi utilizzati nella difesa integrata alle mosche in ambito zootecnico. Sono state considerate tre diverse tipologie di allevamento zootecnico (avicolo, bovini da latte e suini pesanti) caratterizzate da una diversa gestione delle deiezioni, in cui si effettuano lanci periodici di Muscidifurax zaraptor Kogan & Legner e di Nasonia vitripennis (Walker). In diversi periodi dell’anno (aprile, giugno, agosto e ottobre), in ciascuno degli allevamenti, è stata verificata l’attività dei parassitoidi mediante l’introduzione di 5 sacchetti di rete, contenenti ciascuno 20 pupari di Musca domestica L. di 12-24 ore di età, posizionati, per 48 ore, nei luoghi in cui erano stati individuati i principali focolai di sviluppo della mosca.
Dai dati emergono analogie con le prove svolte in laboratorio: il grado di umidità e la consistenza del substrato influenzano la percentuale di parassitizzazione.

In campo, le condizioni migliori si verificano su substrati non troppo umidi e poco compatti, come ad esempio nelle fosse profonde degli allevamenti di ovaiole e in prossimità dei posatoi negli allevamenti di polli a terra.
In laboratorio, con il 15% di umidità del substrato M. zaraptor e N. vitripennis sono in grado di emergere da pupari posti a 3 cm di profondità, con il 60% la capacità della prima specie si riduce a 2 cm mentre rimane invariata per la seconda e con il 75% nessun adulto di entrambe le specie raggiunge la superficie da 1 cm.
Sia in laboratorio sia negli allevamenti si è notato che la temperatura ideale per l’attività di parassitizzazione è di 27°C: M. zaraptor è più attiva fra 24 e 35°C, mentre N. vitripennis tra 18 e 30°C e 60-80% U.R. Negli allevamenti bovini a lettiera permanente, dove il substrato è piuttosto umido, quando le temperature sono superiori a 30°C non è stata riscontrata attività da parte di N. vitripennis. Al contrario, in questo ambiente, M. zaraptor sembra non risentire delle temperature più elevate. Si è riscontrato infine che la parassitizzazione è maggiore negli ambienti in cui vi è già presenza di altri artropodi predatori.

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Imenotteri Pteromalidi per il controllo di Musca domestica: considerazioni sui dati rilevati in ambiente zootecnico e in laboratorio